Bellissimo suono del telefono di casa che riempie la stanza; gli fa eco il velluto blu della sua voce, mentre il caffè continua a sporcarmi le labbra.
Vetri graffiati da luci, di un Natale lento che sussurra tristezza, amore o vita;
sotto il cielo di dicembre, la corsa per prendere gli ultimi biglietti rimasti per il cinema dietro casa, nel profumo di una blackdevil alla vaniglia fumata distrattamente.
Film e pelle che si cerca nello sfregolio del velluto rosso, consumando il ricordo di quando le labbra facevano paura, ma già rendevano il mondo più bello di quanto ci avessero raccontato.
Notte senza nuvole accarezza Roma, nel freddo che arrossa il suo sorriso e il mio sangue.
Dietro il portone d'ingresso, le luci dell'albero di natale disegnano le ombreggiature del divano di pelle bianca, illuminando quanto basta per specchiarmi nel carbone dei suoi occhi.
Calzettoni di lana e rosso di labbra screpolate: note degli psychedelic furs strusciano contro il buio delle pareti.
Lui e le sue notizie sportive anche se la squadra del cuore ha straperso ecchisenefrega signore e signori: stasera quel sorriso non muore, stasera il mondo aspetta fuori.
2:00 a.m.
Rosso peperoncino e pasta.
Faccio rumore con la forchetta sul piatto e sui denti, ma lui dice che non fa niente. Rovescio sempre l'acqua sulla tovaglia quando la verso, ma finchè non è vino rosso la lavatrice capirà.
Una sigaretta fuma avida tra la sua bocca e le mie dita: amala, sentila, succhiala in ogni sua esitazione, ci penso io a non farti bruciare.
domenica 13 dicembre 2009
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adesso lo scopro...
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