Brutto scrivere lettere su un blog: la leggono tutti, ma non ti si caga nessuno.
Ciò accade perchè, in verità, non vuoi:
- farla arrivare a destinazione
- che la persona sappia
- denudarti
- sputtanarti
- dargli/le l'arma per ucciderti
- fornire l'occasione per scompisciarsi dalle risate
- che la persona a cui è diretta la faccia leggere alla sorella, all'amico, alla ragazza etc.
Di fatto, vuoi solo riuscire a DIRLO, senza assumerti alcun rischio.
Sì, DOVREI VERGOGNARMI.
Il problema è che non capirebbe!
Sì!
Mi manderebbe un sms (o, peggio, una mail) in cui mi ringrazia per le splendide parole, perchè quando scrivo gli/le si apre il cuore e gli/le si ricopre di melaglassa.....
... per poi chiedere: "CHE COSA VOLEVI DIRE"?
E lì, TI SPARI.
Ci hai messo il cuore, il sudore, il congiuntivo, la punteggiatura di cui non pensavi di essere capace...
... e lui/lei ti dice che, tutto sommato, NON HA CAPITO.
La risposta da figo, in questi casi, potrebbe essere: "Non c'è nulla da capire, è solo ciò che provo".
La risposta da ancor più figo, però, è il silenzio assoluto:
almeno si cuoce nel suo brodo cazzo, si spreme le meningi, si da una martellata sulle palle e RILEGGE QUELLA CAZZO DI LETTERA, PER DIO!
Invece il blog... ahah... il blog è una paraculata estrema!
Pensa un po', dopo qualche tempo, alla persona in questione, puoi persino farla sentire in colpa:
"Come fai a dirmi che di te non mi interessa niente? due mesi fa, ho anche scritto una cosa per te sul mio blog."
ZAC!
Così non sei tu coglione, vigliacco, verme, che scrive i cazzi propri (a anche suoi, se è per questo) su un blog introvabile, ma saranno loro ad essere CIECHI, INSENSIBILI, SUPERFICIALI E MENEFREGHISTI.
Che spettacolo di viltà, la lettera sul blog.
Dicevo: questa lettera è per te, che mi manchi sempre, addosso, dentro.
Solo che di viltà ci sono diversi gradi, e io ne porto al petto uno molto prestigioso.
Tua S.T.