e tu, non ridere.


Se il vero è questo nostro tempo da dimenticare
a volte viene in mente che è meglio vivere d'amore.
Avevo un gran timore di non capir più niente del sentimento umano
ma dopo poche ore avevo lei per mano.
Era di primavera, non mi ricordo il mese e neanche l'anno
vidi la gioia fermarsi e farmi un cenno.

Inadeguatamente mi abbandono a questa dolce sconosciuta
l'unica degna di ossessionare la mia vita.
Poi tolgo il cuore dal suo corpo tenue di fanciulla
ma per giocare come un bambino con la palla.

E tu non ridere mio dolce amico
non dare ascolto alle mie stupide emozioni
e tu non ridere che in fondo il mondo
è questo assalto di dolci confusioni.

Così stupita guardava il cielo, il bello, i criminali
ma senza impegno, come fanno le piante e gli animali.
Era persino troppo emozionante per chi allena il suo cuore
coi bei concerti, i discorsi importanti e le letture.
Si camminava casti per la strada o in riva al mare
come due innamorati della Cina Popolare.

E tu non ridere mio dolce amico
non dare ascolto alle mie stupide emozioni
e tu non ridere che in fondo il mondo
è quest'assalto di dolci confusioni.

In una notte calda, piena di abbandono e di tremore
come si suole fare, abbiamo fatto l'amore.
Poi tutt'a un tratto ho visto nei suoi occhi un velo di malinconia
e stranamente, senza dire niente, se n'è andata via.
La luce mia si è spenta e piano piano mi sto spegnendo anch'io
ora è silenzio, nirvana, pace e notte... oblio.

E tu non ridere mio dolce amico
non ti stupire di questa storia mai esistita
si può anche vivere senza capire
se il vero è il sogno o il resto della vita.

(Giorgio Gaber)

lunedì 10 ottobre 2011

Lettera a Te (Empty Version)


Brutto scrivere lettere su un blog: la leggono tutti, ma non ti si caga nessuno.

Ciò accade perchè, in verità, non vuoi:

- farla arrivare a destinazione

- che la persona sappia

- denudarti

- sputtanarti

- dargli/le l'arma per ucciderti

- fornire l'occasione per scompisciarsi dalle risate

- che la persona a cui è diretta la faccia leggere alla sorella, all'amico, alla ragazza etc.

Di fatto, vuoi solo riuscire a DIRLO, senza assumerti alcun rischio.


Sì, DOVREI VERGOGNARMI.


Il problema è che non capirebbe!

Sì!

Mi manderebbe un sms (o, peggio, una mail) in cui mi ringrazia per le splendide parole, perchè quando scrivo gli/le si apre il cuore e gli/le si ricopre di melaglassa.....

... per poi chiedere: "CHE COSA VOLEVI DIRE"?


E lì, TI SPARI.


Ci hai messo il cuore, il sudore, il congiuntivo, la punteggiatura di cui non pensavi di essere capace...

... e lui/lei ti dice che, tutto sommato, NON HA CAPITO.


La risposta da figo, in questi casi, potrebbe essere: "Non c'è nulla da capire, è solo ciò che provo".

La risposta da ancor più figo, però, è il silenzio assoluto:

almeno si cuoce nel suo brodo cazzo, si spreme le meningi, si da una martellata sulle palle e RILEGGE QUELLA CAZZO DI LETTERA, PER DIO!


Invece il blog... ahah... il blog è una paraculata estrema!


Pensa un po', dopo qualche tempo, alla persona in questione, puoi persino farla sentire in colpa:

"Come fai a dirmi che di te non mi interessa niente? due mesi fa, ho anche scritto una cosa per te sul mio blog."

ZAC!

Così non sei tu coglione, vigliacco, verme, che scrive i cazzi propri (a anche suoi, se è per questo) su un blog introvabile, ma saranno loro ad essere CIECHI, INSENSIBILI, SUPERFICIALI E MENEFREGHISTI.


Che spettacolo di viltà, la lettera sul blog.




Dicevo: questa lettera è per te, che mi manchi sempre, addosso, dentro.



Solo che di viltà ci sono diversi gradi, e io ne porto al petto uno molto prestigioso.




Tua S.T.